Il Cinema Teatro Il Ridotto dei Bruschi di Rignano sull’Arno (FI) ha accolto i ragazzi del progetto Learn With Giovanni Todaro in un concerto andato oltre le note e che ha voluto essere anche un veicolo per chiedere la pace.
Il concerto, tenutosi il 5 gennaio, è stata un’esperienza unica per i ragazzi da un punto di vista musicale e non solo. Gli alunni, guidati dal Maestro Giovanni Todaro, hanno condiviso il palco con un medico chirurgo collegato direttamente da Ramallah. Quest’ultimo, il Dottor Mohammad Awwad Amer, dopo una breve descrizione dell’immane tragedia che sta colpendo la Palestina, ha lanciato il suo appello per “far squillare le trombe e far cessare il rumore assordante delle armi”.
L’evento si è presentato, in questo modo, come un’opportunità di riflessione sulla potenza unificante della musica. L’invito a “scaricare un App, non caricare le armi” assume un significato profondo in un periodo in cui la gioventù è spesso vittima dei conflitti familiari, sociali e globali. L’appello è chiaro: sostituire le armi con gli strumenti musicali, per trasmettere un messaggio di pace attraverso le note.
Il Maestro Giovanni Todaro, con la sua passione e dedizione all’insegnamento, guida i giovani musicisti nella creazione di un linguaggio universale di amore e pace. La visione è che la musica non è solo intrattenimento, ma un potente mezzo di comunicazione che supera le barriere linguistiche e culturali.
Scaricare un App è un atto semplice, ma significativo, per sostenere progetti che insegnano ai giovani il valore della musica come veicolo di espressione, collaborazione e armonia.
In questo contesto, si sono esibiti i ragazzi del progetto Learn With Giovanni Todaro. Per alcuni di loro è stata la prima volta. Come per Tea che a soli sette anni ha dimostrato a tutti che la musica, nelle mani di una giovane apprendista come lei, diventa veicolo di emozioni e ci regala momenti di speranza per una pace futura.
Altri giovani ragazzi che hanno partecipato come David, Federico, Emma, Jada, Tommaso e Pierfrancesco, sono la linfa vitale, la parte delle nuove generazioni che non si lascia distrarre dalla superficialità imperante, e che ci ricorda che la bellezza e la potenza della musica vanno ben oltre il clic sui social. E il loro impegno nello studio ce lo dimostra.
Infine, la parte “meno giovane” del gruppo: Paolo, Savino, Peppe e Daniele che con la loro testimonianza ci dicono – e lo dicono anche ai nostri giovani – che non è mai troppo tardi per mettersi in gioco e che ci si può impegnare seriamente per un futuro migliore attraverso lo studio di uno strumento. Lo sforzo di questi “ragazzi/adulti” non è solo volto ad affinare la costruzione della propria persona, ma anche ad aiutare i giovanissimi del progetto affiancandoli in ogni situazione a livello umano.
In un periodo in cui la storia siamo noi, possiamo ancora fare la differenza. L’appello è sempre quello: unirsi, affinché, attraverso l’armonia della musica, si possa trovare la chiave per un futuro migliore. La musica, quella vera, continua a essere il nostro faro nella notte dei conflitti.