RESPIRA… RESPIRA…

Respira…. Quando sei in difficoltà, respira! Vale quasi su tutto nella vita, figuriamoci negli strumenti a fiato! Vale quasi sempre e.… funziona!! Quindi qualunque insegnante dotato di un minimo di raziocinio è lì a ripeterti un milione di volte: Respira… stai rilassato, quando sei in difficoltà respira, non preoccuparti delle note, cerca di stare calmo e respira… So che non vedi l’ora di finire, ma .. Non accelerare, cerca di rimanere lucido, pensa dove puoi “rubare un po’ di fiato alla musica” e respira… RESPIRA!!! Ma tu sei ragazzo, tu vuoi spaccare il mondo, tu ce la fai!! Tu non sei il tuo vecchio insegnante fuori forma, tu hai studiato tantissime volte quel pezzo! A casa hai fatto quel passaggio mille volte, non per metafora, l’avrai eseguito davvero più di mille volte!! E viene sempre!! Cioè quasi sempre!! …Va bene, diciamo che di solito ti viene… In effetti non è che hai mai contato esattamente quante volte ti viene e quante no! Siamo qui per suonare, mica per fare statistica!! Comunque è un passaggio difficile, quando viene bene sei contentissimo e quando non viene, beh… lo rifai immediatamente e ti viene benissimo il più delle volte, quindi viene!!! Sei a posto con la coscienza!! Certo, poi il giorno dell’esame è successo di tutto… Una serie di coincidenze incredibile… Ed è capitato il disastro… Sei arrivato già stanco, l’ultima settimana hai studiato di brutto!! (Magari fosse sempre così) 2/3 ore la mattina e 3/4 il pomeriggio… E sei arrivato stanco già il giorno prima alla prova con la pianista… Poi non hai dormito molto, forse l’emozione, o la tensione, forse tutte e due!! Ti sei dovuto anche alzare presto, proprio mentre finalmente stavi dormendo di gusto dopo una notte tormentata… La convocazione era alle 9. Tu da bravo sei arrivato prima per riscaldarti bene. Alle nove ti eri già fatto la tua routine di riscaldamento ed eri pronto per suonare. La commissione alle 9.30 non è ancora arrivata …meglio!!! Così puoi ripassare quel passaggio difficile… Ma non l’avevi già fatto mille volte?? Si, però ieri insieme al pianoforte un po’ zoppicava, forse perché eri stanco… Ora sei leggermente meno sicuro di te… Meglio riprovarlo ancora, tanto ormai sei qui ad aspettare, che puoi fare? …Ti sembra brutto andartene al bar!
Insomma la commissione arriva alle 10, alle 11 ancora non è il tuo turno, la tensione e l’adrenalina sono un po’ scese, ora hai sonno, vorresti un caffè ma non vuoi allontanarti, aspetti i commenti di chi esce dal torchio prima di te… C’è chi esce soddisfatto, chi avvilito… A te non importa molto, cominci ad avere vari disagi, lievi certo, ma per esempio ti accorgi di avere tutte le ascelle sudate e la cosa ti comincia a dare fastidio, vuoi solo andartene, non vedi l’ora che questa giornata sia finita, vada come vada!! Certo però questa commissione… Convocano alle 9 e si presentano alle 10… Dovrebbero avere un po’ di rispetto per chi si è alzato tanto presto… Sai che c’è?? Che ti sei stufato!! Basta, adesso il caffè te lo vai a fare, tanto alla fine ci vuole un minuto!! Vai al bar…Dov’è il bar? …Ah, fuori dal palazzo! …Ok, ormai hai deciso, vai! C’è un po’ di fila… Valuti se chiedere di passare avanti… No, ti vergogni, e poi rimangono solo tre persone, in fila non riesci a stare fermo, mai viste persone così lente in una fila!! Prendi il tuo caffè, anzi lo ingoi tutto di un fiato (hai rischiato di ustionarti dieci minuti prima di suonare, ma non ci pensi nemmeno, infatti per tua fortuna, quel giorno il caffè non era bollente, ma comunque ti capiterà qualche anno dopo in una situazione analoga), ora pensi solo a ritornare in aula, fai una corsa temendo di aver perso troppo tempo… Arrivi trepidante, non tocca ancora a te, però sei il prossimo, perfetto!! …Intanto le ascelle… Ti chiamano, entri, firmi, soliti convenevoli, ti fanno un paio di domande e ti accorgi che hai ancora il fiatone… Comunque sei li devi cominciare! L’inizio è un po’ incerto, ma fila via liscio, poi cominci a suonare bene, vai alla grande!! … Bene, d’altra parte si sapeva che sarebbe venuto bene, hai studiato così tanto, certo però la commissione… Sembrano tutti un po’ distratti, anzi sembra proprio che non gli importi affatto… ehi… Mi ti sei distratto anche tu, non hai contato le battute, ora non sai a che punto siamo, cerchi gli occhi della pianista, magari ti fa un cenno, macché è tutta presa dal fare il suo compitino, capisci che non ti aiuterà però è carina! L’entrata dovrebbe essere qui, ora, vai!! Inizi a suonare e in un lunghissimo secondo ti accorgi di essere entrato troppo presto, smetti immediatamente, se non altro hai capito dov’era l’entrata giusta…. Se non altro sei riuscito a far alzare le teste alla commissione, ora ti guardano, ma tu ti senti un idiota. E cominci a pensare all’errore che hai fatto, pensi al voto, pensi che sei idiota e non pensi più alla musica, poi sei stanco, le labbra faticano, poi queste ascelle, che disagio… Vuoi finire, sei senza fiato, acceleri, non lo fai apposta certo, sei pieno di adrenalina, però sei in affanno… Com’era?? Respira… Stai calmo… E chi ci riesce??? Ora grondi sudore come se fossi un ghiacciolo nel deserto e sta anche arrivando il momento del passaggio difficile, la pianista si inceppa un momento prima, no!! Anche questa no!! Si riprende, tocca a te, il passaggio delle mille volte e tu? …Non hai preso fiato!! Le dita vanno da sole, la memoria muscolare fa il suo lavoro, ma tu sei completamente scoordinato, non hai aria, sei nel panico, non sai come arrivare alla fine, acceleri ancora, sei cotto… Un disastro!! Concludi l’esame, saluti cordialmente, esci, esci avvilito… Qualche pacca sulla spalla di chi è prima o dopo di te… A te non importa… Aspetti il voto… Alla fine non è nemmeno troppo basso, forse meritavi di meno, tu sicuramente ti saresti dato molto meno. Ma la sensazione è di sconfitta, sconfitta su tutti i fronti!!!

Eppure, veniva!!!

…Si… Veniva… Il più delle volte… A casa… Provando e riprovando il solo passaggio difficile… Ma… Quante volte hai suonato il pezzo tutto intero? Comprese le parti facili e le pause? …500?
No??? 100?
…nemmeno… Forse 50, 30?? No!! Allora 15, 10 almeno…
Neanche 10??? Ahi ahi… Allora forse cominciamo a capire che c’è qualcosa che non va… Dai, 5 volte l’avrai fatto sicuramente… Ci scommetto!! No… Non ci credo!! L’hai eseguito per intero solo due volte il giorno prima dell’esame durante l’unica prova con la pianista??? Ehmm… Veramente se proprio vogliamo essere fiscali le parti di piano solo le saltavate perché la pianista (bravissima eh, per carità! Accompagna quasi tutti i ragazzi del conservatorio… Molto gentile, non è esosa, poi è anche carina) non le aveva ancora studiate bene, ma tanto l’esame è di tromba, mica di pianoforte!! Beh… Allora direi che siamo tutti d’accordo, non sono state le coincidenze, ma di fatto eri impreparato, nonostante pensassi di esserlo!!

Passa qualche anno…. Più di qualche anno… Diciamo una ventina. Forse di più…
Adesso sei un trombettista vero, sei stato fortunato e sei stato ripagato ampiamente di tutti i sacrifici che hai fatto, hai fatto tesoro di tutte le esperienze che ti sono capitate e sei anche un insegnante vero, di quelli che sanno quello che dicono perché lo hanno provato sulla propria pelle. Non insegni al conservatorio, ma lo ritieni un valore aggiunto, in questo modo puoi continuare a suonare e continuare a fare concerti, acquisire esperienze, mantenere l’entusiasmo facendo la cosa che ti piace di più! In questo modo gli allievi che hai vengono solo ed esclusivamente per te, non perché sei parte di un’istituzione, in questo modo sei “costretto” a lavorare bene e non puoi adagiarti e coincide esattamente con quello che vuoi!! Hai suonato con i musicisti più importanti del mondo, sei stato diretto dal top dei direttori d’orchestra in assoluto! Hai fatto crossover ed hai suonato i più impensabili generi musicali! Sei stato in tutte le formazioni possibili, dalla tromba sola in performance di arte moderna in una mostra di pittura, alla grande orchestra di cento persone più due cori immensi! Hai suonato in duo con pianoforte, in trio jazz, quartetti e quintetti sia classici che jazz, funky, soul ecc. Combo di 7/15 persone, orchestre da camera, bande musicali di paese (sei nato in una banda di paese, ogni tanto è inevitabile tornarci). Hai suonato in luoghi sacri, in sale concerto meravigliose, in pub piccolissimi, in strada, in posti isolati e in discoteche affollate! Adesso addirittura suoni in un gruppo punk rock e ska. Hai calcato palchi che non immaginavi nemmeno che esistessero, hai scoperto mondi lontanissimi da te, gente che vive un altro tipo di musica e in altri modi, hai affrontato centinaia di situazioni diverse, tante volte sei stato in difficoltà, ma hai imparato ad uscirne e hai capito che l’imprevisto è la normalità! Qualche rara volta addirittura sei riuscito a volgere a tuo favore una situazione oggettivamente complicata. Sempre più spesso riesci a prevenire le situazioni scomode, anche quando dipendono dagli altri, anzi ormai dipende quasi sempre da fattori esterni, tu non vuoi complicazioni; quindi, cerchi quantomeno di non aggiungere le tue a quelle degli altri! Adesso sai benissimo come affrontare le cose e… Sei capace a non andare in panico, a rimanere lucido, a respirare… Respira… RESPIRA!! Adesso lo sai fare, adesso funziona davvero, ti ha salvato in tanti tanti tanti casi. Adesso sai che è vitale, lo sai perché lo hai provato sulla tua pelle. Adesso sei tu che lo ripeti sempre ai tuoi allievi. Adesso non lasci che un tecnico del fumo sprovveduto ti affumichi a tradimento. Adesso ci vai a parlare prima quando vedi una macchina del fumo troppo vicina, se è possibile la fai spostare altrimenti chiedi di non esagerare in momenti delicati… A volte l’hai spostata direttamente te, a volte l’hai anche spenta, questo ai tuoi allievi non lo dici, sai benissimo che non si fa, ma è sopravvivenza, e a volte anche malizia, specialmente quando trovi qualcuno scortese senza motivo… È difesa personale!! Il più delle volte riesci a crearti una postazione gradevole, qualche volta non è possibile, ma sempre, sempre il “RESPIRA” ti salva… Anche quando il tecnico sprovveduto e scortese è anche un po’ stronzo e ti affumica apposta per soddisfare il suo ego. Solo che la faccia la stai mettendo tu, se sbagli con il tuo strumento lo sentono anche i sordi e allora… Calma… Respira… Non chiuderti… Respira… Non chiudere i polmoni… Respira a fondo anche il fumo e tutto fila liscio anche stavolta!!

P.S. Adesso il “respira respira” è diventato quasi un mantra e ti scatta in automatico, lo conosci, ti salva sempre, ti fidi! Ti salva fino al giorno in cui non ti trovi in un capannone sperduto in mezzo ad un deserto della Spagna (attenzione: la Spagna non esiste, o meglio, esiste per noi italiani, perché dopo decine di concerti in “Spagna” impari che ogni “spagnolo” si offende se lo chiami così!! E allora devi imparare la geografia e chiamarli di volta in volta: andalusi, asturiani, baschi, castigliani, catalani, galiziani ecc.). Stai suonando punk-rock come hai già fatto innumerevoli volte ed eccolo!! Il nuovo “normale” imprevisto: proprio nel momento di massima carica musicale, quando devi darci dentro più che puoi e suonare al tuo volume massimo, proprio in quel punto che la gente aspetta per scatenarsi senza freni, succede che centinaia di piedi danno il via ad una nuvola di polvere finissima che ti invade impedendoti di respirare, scatta il “mantra”…RESPIRA! …ti fidi, provi a respirare, oggettivamente questa volta è impossibile!
La soluzione?? Resti calmo ma non la trovi, forse non c’è nemmeno! La differenza rispetto a vent’anni prima?? Che stavolta incontri lo sguardo di un tuo collega/fratello trombonista con il quale hai condiviso tante tante vicende e in un attimo attraverso gli occhi si trasmettono tutti i pensieri scritti in questo capitolo come tra due pendrive superveloci e cominci a ridere, a ridere di pancia, senza preoccupazioni, perché in fondo in fondo per noi suonare è una cosa serissima, ma quando proprio non ce la fai in effetti non muore nessuno!!!

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